Le Donne e l'Ambiente
Il ruolo della donna all'interno della società africana diviene sempre più difficile
Lo scorso 24 aprile le donne beneficiarie degli interventi di parmaalimenta in Burundi e le donne membre delle cooperative agricole che andranno a costituire Maison Parma si sono riunite per riflettere sulla difficile posizione della donna all’interno della società burundese e per portare a conoscenza la complicata realtà con cui si trovano a dover convivere ogni giorno. Le donne infatti, in Burundi, possono essere considerate il perno attorno a cui ruota la vita quotidiana ed economica di tutta la famiglia e dell’intera comunità. Si occupano delle attività domestiche quali la preparazione dei pasti, la ricerca dell'acqua, la raccolta della legna, garantiscono la salute e l'istruzione dei bambini, partecipano interamente ai lavori di produzione agricola e, una volta garantito il raccolto, si occupano anche della sua gestione. Ma proprio perchè al centro di tutte queste attività a garanzia della sicurezza alimentare della popolazione, spesso la donna si vede costretta a compiere interventi, come per esempio la raccolta della legna o l’acquisto del carbone, che hanno un effetto diretto sul disboscamento e sulle emissioni di CO2 e vanno a destabilizzare e a deteriorare l’ambiente in cui vive. Le donne sanno bene che produrre carbone significa devastare con disboscamento e incendi le risorse ambientali del paese ma il carbone e la legna sono l’unica fonte energetica a loro disposizione per cuocere gli alimenti per la sussistenza della propria famiglia. Le donne sono quindi consapevoli di essere responsabili involontarie della devastazione ambientale, alla quale si aggiunge l’inquinamento dovuto alla mancata gestione dei rifiuti domestici prodotti e domandano collaborazione per non continuare a sentirsi responsabili dell’inquinamento dovuto all’unica risorsa enegetica a loro diposizione per la produzione di cibo. E' dunque necessario pensare ad interventi che sollevino le donne da azioni di disboscamento e che permettano un accesso a fonti di energia alternative, come quella solare o elettrica.